Infantile encephalopathy and neuro-ophthalmological disorders.

Encefalopatie infantili e disturbi neuroftalmologici.

 

Carlo Aleci, Carla Bredariol, Ilaria Cattani, Monica Dogliani, Antonio Maria Fea, Mario Musso, Marilena Rabbione and Laura Sciandra.

Monography winner of the Prof. Gallenga Award, presented Presented at the XXVI North Western Ophthalmological Meeting (SONO), Turin, Italy, 2001. Minerva Oftalmologica 2003, 45, 1-32.

 

Infantile encephalopathy is defined and the consequence of neurolesive events on the psychomotor development and on the sensory system are described. Cerebropathies are further divided into genetic or acquired and the symptoms are reported. Visual defects are presented according to their anatomical site. Visual acuity can be reduced by ocular impairment, nystagmus, amblyopia or cerebral lesions. Oculomotor deficits are classified and ocular apraxia is described. The problem of the visual field defects and visual agnosia are discussed. The second part deals with semeiotics, with particular attention to the objective methods (clinical examination, electrophysiological exams, imaging). Even the subjective methods commonly used in infants can be helpful (preferential vision technique and Hyvarinen test). In the third part of the paper a new psychophysical test (Eidomorphometry), developed to investigate the spatial relationship in neuro-ophthalmology and to widen our knowledge on the quality of vision is presented. This method measures the discrimination threshold between circumferences and ellipses with slight eccentricity. The sensitivity to spatial relationship perception is reported in normal subjects, in dyslexia, amblyopia and in other cerebropathies.

 

Nel lavoro è definita l’encefalopatia infantile e sono riportate le conseguenze di eventi neurolesivi sullo sviluppo psicomotorio e sul sistema visivo. Le cerebropatie sono state classificate in geneticamente determinate ed acquisite ed i sintomi elencati.

I difetti visivi sono stati riportati sulla base della loro sede anatomica. L’acuità visiva può essere ridotta da difetti oculari, da nistagmo, ambliopia od infine da lesioni cerebrali. Similmente, i deficit oculomotori sono classificati e l’aprassia oculare è stata descritta. E’stato considerato il problema inerente i difetti del campo visivo e l’agnosia visiva. La seconda parte del lavoro tratta di semeiotica, con particolare attenzione alle tecniche obbiettive (esame clinico, esami elettrofisiologici ed imaging). Anche i metodi soggettivi comunemente utilizzati negli infanti possono essere di aiuto (visione preferenziale e test di Hyvarinen). Nella terza parte della monografia è descritta una nuova tecnica psicofisica (Eidomorfometria™), sviluppata per stimare la percezione dei rapporti spaziali in neuroftalmologia e per ampliare le nostre conoscenze in tema di qualità della visione. In sostanza l’esame quantifica la capacità di discriminare circonferenze ed ellissi con asse focale minimo. Il grado di accuratezza nella percezione dei rapporti spaziali è riportato in soggetti normali, nella dislessia, nell’ambliopia ed in diverse cerebropatie.

 

 

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