Oculokinetic patterns and spatial relationship perception in subjects affected from central deafness.

Oculomotricita’ e percezione dei rapporti spaziali in soggetti affetti da sordità centrale.

 

Carlo Aleci, Laura Sciandra, Carla Bredariol, Lorenzo Canavese and Mario Musso.

Presented at the XXVIII meeting of the North Western Ophthalmological Society, Alessandria, October 3rd, 4th, 2003.

There is evidence that in subjects deprived from one of their sensorial system changes involving the remaining ones take place. Acoustic and visual perception are indeed linked and in both cases cortical specific receptive fields organized into columns and hypercolumns are typical. Moreover, cochlear projections joining the visual pathway have been identified so that an audiovisual modulation is conceivable. In this study the visual system of subjects affected by deafness of central origin has been investigated from both an oculomotor and visuoperceptive side, by evaluating respectively the smooth pursuit and saccadic movements (SEMs, FEMs) and the spatial relationship perception (SRP). Results obtained have been compared to those gathered from a control group.

Materials and Methods: 20 patients affected by central deafness and 20 normal subjects have been enrolled. The main inclusion criterion for both groups were BCVA = 10/10; exclusion criteria were refractive errors higher than 2diopters, strabismus, ophthalmological/ neurophthalmological or systemic diseases.

SEMs and FEMs have been examined by means of the Videooculograph 2D: SEM gain, SEM side difference, SEM speed, FEM latency, FEM speed and FEM precision have been measured. Besides, SRP (thresholds and related anisotropy) has been assessed by the Eidomorphometry.

Results: the hearing-impaired subjects did not differ from the controls in any of the oculomotor parameter analyzed, both for SEMs and for FEMs. Instead, the average spatial relationship perception threshold in the case group turned out to be higher with the absence of the expected mild vertical anisoptropy.

Conclusions: our results do not confirm the compensatory hypothesis both on the oculomotor and visuoperceptive side. On the contrary, the reduced spatial relationship sensitivity in the deaf group underlines a normal auditory system is crucial for the regular development of the spatial sense.

 

 

Esistono evidenze del fatto che in soggetti deprivati di un sistema sensoriale si verifichino delle modificazioni a carico di aspetti inerenti uno o più tra i sistemi superstiti. Esiste una correlazione tra percezione acustica e percezione visiva ed in entrambi i casi esistono specifici campi recettivi corticali organizzati in colonne ed ipercolonne. Peraltro contingenti cocleari che si inseriscono nella via visiva sono stati identificati già da alcuni anni, lasciando ipotizzare la possibilità di una modulazione audio-visiva. In questo studio abbiamo voluto indagare il sistema visivo di soggetti affetti da sordità centrale, sia da un punto di vista oculomotorio, analizzandone cioè i movimenti di inseguimento lento (SEM) e quelli saccadici (FEM), sia da un punto di vista visuopercettivo, quantificandone la percezione dei rapporti spaziali (PRS). Abbiamo confrontato i risultati ottenuti nei casi con quelli di un gruppo di controllo.

Materiali e Metodi: 20 pazienti affetti da sordità centrale e, come gruppo di controllo, 21 soggetti normali sono stati reclutati per lo studio. Criteri di inclusione per entrambi i soggetti sono un’acuità visiva pari a 10/10 con o senza correzione, criteri di esclusione la presenza di strabismo, patologie oftalmologiche / neuroftalmologiche od altre malattie sistemiche.

In entrambi i gruppi sono stati esaminati i SEM ed i FEM mediante Videooculografo 2D e la PRS con l’Eidomorfometria. In particolare dei SEM sono stati considerati il guadagno, la side difference e la velocità mentre dei FEM sono stati analizzati latenza, velocità e precisione. I risultati sono stati sottoposti ad adeguata analisi statistica.

Risultati: non sono emerse differenze significative nell’assetto oculomotorio tra audiolesi e gruppo di controllo. La soglia di percezione dei rapporti spaziali appare invece maggiore negli audiolesi con la mancanza della normale, moderata anisotropia verticale.

Conclusioni: i nostri risultati non confermano l’ipotesi compensatoria né sul versante oculomotorio che sensoriale. Al contrario, la ridotta sensibilità ai rapporti spaziali negli audiolesi sottolinea l’importanza dell’integrità del sistema uditivo per il corretto sviluppo del senso dello spazio.

 

 

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