Correlation between lesion site and visual quality impairment in children with cerebral lesions by means of a computer-assisted technique: eidomorphometry™.

Correlazione tra sede di lesione ed alterazione della qualità visiva in bambini cerebrolesi mediante una tecnica computer-assistita: l’eidomorfometria™.

 

Carlo Aleci, Carla Bredariol, Valentina Pastore and Mario Musso.

Presented at the 7th National Meeting of the Italian Study Group on Low Vision (GISI), Symposium “Oculomotricity and Rehabilitation”, Rome, November, 24th, 1999.

Bollettino di Oculistica 2000, 79: 121.

Aim of the study: to investigate the cerebral region aimed to process curve, putatively impaired in patients with cerebral lesions, via correlation between eidomorphometric thresholds related to such deteriorations and imaging diagnostic reports.

Materials and Methods: spatial relationship perception (SRP) of 33 children (mean age 8 years, range 5-11 years) affected by occipital-temporal-parietal cerebral impairment and normal visual acuity has been evaluated by means of the eidomorphometry. The eidomorphometry is an experimental psychophysical technique able to measure the recognition threshold of regular curvilinear shapes, i.e. ellipses with varying focal axis projected onto the fovea. Under such a minimal focal axis lenght the ellipse would not be distinguished from a circle of the same size. The increase of such a threshold is expected to depend on the localization of the damage as reported at CT and MNR. Inclusion criteria were focal cerebral lesions as revealed by imaging or solely by functional techniques (therefore even if not detectable at CT or NMR) and inducing reading disability; IQ 90, BCVA > 0.8 in monocular conditions. Exclusion criteria were ophthalmological pathologies not dependent on the neurological lesion, congenital or genetic general diseases, refractive errors ± 3 spherical diopters or astigmatic >2 diopters.

Results: depending on the cerebral localization, SRP thresholds turned out to be lower, (i.e.the sensitivity was higher) as the lesion site moved along the cranio-caudal direction, till to the temporal cortex. Occipital-related thresholds became again higher compared to the temporal one as well as in those subjects with functional lesions (dyslexia).

Discussion: results subtend an important role referred to the SRP of the frontal area. Such a role would be directly mediated by specialized columnar structures( only hypothesized, to date) or indirectly via the area 8α,β,γ.


Scopo dello studio: la ricerca della sede cerebrale deputata al riconoscimento ed all’analisi delle forme curve, che pare alterata in soggetti neurolesi, attraverso la correlazione tra l’analisi dei valori di soglia eidomorfometrica indicativi di tale deterioramento e referti di diagnostica per immagini.

Materiali e metodi: L’efficienza nella percezione dei rapporti spaziali di 33 piccoli pazienti (età 5-11 anni, media 8) affetti da lesioni cerebrali occipito-temporo-parietali (ma con visus normale) è stata testata con l’eidomorfometria. Trattasi di una tecnica psicofisica sperimentale con la quale è possibile identificare il valore di soglia oltre la quale un contorno curvo regolare, ovvero un ellisse, presentato con asse focale di ampiezza variabile in proiezione maculare, non risulta più distinguibile da una circonferenza di pari dimensioni. L’entità del deterioramento di tale valore è correlato con la localizzazione del danno, indicata da referti TAC o RMN. I Criteri di inclusione adottati comprendevano la presenza di lesioni cerebrali documentate con tecniche di diagnostica per immagini o di alterazioni funzionali (e come tali non documentabili alla TAC/RMN) determinanti disabilità lessicale; un quoziente intellettivo (QI) 90; un visus con correzione 8/10 in condizioni monoculari. I criteri di esclusione comprendevano la presenza di patologie oftalmologiche e neuroftalmologiche indipendenti o non determinate dalla lesione neurologica di base, la presenza di patologie generali congenite o geneticamente determinate, vizi di refrazione sferici ± 3 D od astigmatici > 2D.

Risultati: In base alla sede di lesione si osserva una diminuzione dei valori di soglia, dunque una migliore percezione dei rapporti spaziali, procedendo in direzione ventro- caudale fino a giungere alla regione temporale; in sede occipitale essi risalgono e permangono elevati nel caso di assenza di riscontro di lesioni organiche (sindromi dislessiche).

Discussione: i risultati ottenuti suggeriscono un ruolo importante dell’area frontale nella percezione dei rapporti spaziali, diretto attraverso strutture colonnari specializzate per ora soltanto ipotizzabili od indiretto attraverso la mediazione dell’area 8α,β,γ.

 

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