Distacco di retina

Distacco di Retina

 

Quanto segue è una descrizione puramente informativa ed in nessun modo deve essere considerata uno strumento per l’autodiagnosi. Il linguaggio utilizzato è volutamente il meno tecnico possibile per facilitare la comprensione.

Alcune considerazioni su diagnosi e terapia derivano dall’opinione personale dell’autore.

In presenza dei sintomi descritti è consigliabile sottoporsi a consulto oculistico

 

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Il distacco di retina è un'emergenza chirurgica in oftalmologia ed è caratterizzato dalla completa separazione dei due foglietti che compongono lo strato più interno dell’occhio: la retina.

Quando il distacco è piccolo e localizzato in una parte molto periferica della retina i sintomi possono anche essere assenti: in questo caso il distacco verrà scoperto per caso durante una visita oculistica. Nella maggioranza dei casi la percezione di mosche volanti o “capelli” fluttuanti (miodesopsie) associata a lampi che compaiono soprattutto con il movimento degli occhi o della testa (fotopsie) è indicativo della possibile presenza di una lacerazione della retina. La lacerazione della retina non è da confondere con il distacco di retina, ma è il fattore determinante quel particolare tipo di distacco di retina che definiremo distacco di retina regmatogeno (dal greco "regma = rottura).

L’occhio è un organo cavo, riempito di una sostanza gelatinosa trasparente chiamata corpoumor vitreo. E’ frequente l’addensamento localizzato dell'umor vitreo a formare dei coaguli che “navigano” come i grumi di farina nell’impasto di una torta, per cui la percezione di mosche volanti (miodesospie, specie se si osserva una superficie chiara come un muro o il cielo azzurro) è evenienza comune. Se però le mosche volanti aumentano di colpo, specie se si associano alla comparsa di lampi, è ragionevole sospettare che un tralcio di vitreo, adeso a un punto della retina, durante i movimenti dell’occhio o della testa la trazioni, provocando eventualmente la lacerazione del foglietto retinico più interno (il neuropepitelio). Ogni strattone del tralcio di vitreo sulla retina infatti provoca la percezione di un lampo. in presenza di avvenuta rottura del neuroepitelio del vitreo fluido tende ad insinuarsi nel varco così creatosi e, facendosi strada sotto il neuropeitelio, progressivamente lo separa dal foglietto retinico più esterno (l'epitelio pigmentato). Dal punto della rottura, di solito posto alla periferia della retina, il distacco di retina (sotto forma di una bozza che protrude verso l’interno dell’occhio) tende così ad avanzare verso il centro (la macula).  Mano a mano che la separazione tra i due foglietti procede dalla periferia verso la macula, comparirà nel campo visivo un’ombra sempre più estesa, percepita da paziente come una tenda, spesso mobile. Quando il distacco raggiunge la macula si avrà un drammatico calo della vista, preceduto dalla percezione di immagini distorte (metamorfopsie).    

Condizioni predisponenti al distacco di retina sono la miopia media/elevata, i traumi oculari e certe degenerazioni della retina, dette degenerazioni regmatogene, che, rendendola in quel punto più fragile, la predispongono alla rottura.

La diagnosi di distacco di retina si fa durante l’esame del fondo dell’occhio previa dilatazione della pupilla con un collirio specifico (esame del fondo dell'occhio in midriasi). Se non è possibile esplorare la retina per la presenza di opacità antistanti (ad esempio cataratta o sangue all’interno del bulbo), è indicato un esame ecografico. Una visita oculistica non può prescindere dall'esame del fondo dell'occhio in midriasi. 

La terapia del distacco di retina è chirurgica. L’intervento prevede l’accollamento della parte di retina distaccata accompagnato dalla saldatura della rottura con il LASER. In presenza invece di una semplice rottura (senza distacco) è sufficiente un trattamento LASER mirato a “punzonare” la zona di retina circostante la rottura in modo da impedire al vitreo che si insinua di scollare progressivamente i due foglietti retinici.

Un distacco di retina può insorgere anche nel caso in cui una proliferazione di vasi o la formazione di un’aderenza vitreale “tiri” la retina verso l’interno dell’occhio, senza che vi sia una rottura evidente (distacco di retina trazionale). Questa evenienza si può verificare in particolar modo in occhi diabetici o che hanno subito un trauma perforante.

Infine, in presenza di una raccolta di liquido trasudato dai vasi al di sotto della retina si può verificare un distacco senza rotture né componente trazionale (distacco di retina essudativo). A differenza del distacco regmatogeno il distacco di retina essudativo è in genere più localizzato, la retina distaccata non appare fluttuante, e può essere espressione di una sottostante neoformazione passibile di indagine ecografica.

 

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